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I. AQUILEIA. LA CITTÀ E IL TERRITORIO

La colonia latina di Aquileia fu fondata nel 181 a.C. dai magistrati Publio Cornelio Scipione Nasica, Gaio Flaminio e Lucio Manlio Acidino Fulviano, in un territorio interessato da precedenti insediamenti di età protostorica. La sua istituzione fu decisa dal Senato di Roma nel quadro della politica espansionistica verso le regioni padane e balcaniche. Al ruolo di avamposto militare si affiancò presto una forte vocazione commerciale: le vie di comunicazione terrestri, marittime e fluviali, offerte dalla sua collocazione geografica, fecero di Aquileia un emporio di portata mediterranea, nodo di scambi tra l’area adriatica e le regioni alpine e balcaniche.
La sua funzione strategica si accrebbe nel II e III secolo d.C., quando divenne baluardo della penisola italica verso Oriente e, dalla fine del III secolo, sede del governatore della provincia Venetia et Histria. La città fu più volte assediata durante le lotte di potere interne che sconvolsero l’Impero e nel corso dei ripetuti attacchi delle popolazioni barbariche, divenuti pressanti dal II secolo d.C. Il momento più drammatico si ebbe nel 452 d.C. con l’assedio degli Unni guidati da Attila.
Dopo la fine dell'Impero Romano d'Occidente Aquileia divenne sede patriarcale e mantenne una grande rilevanza politica; il ruolo di centro religioso rivestito nei primi secoli del cristianesimo contribuì ad accrescerne la fama, costituendo un elemento di continuità fino ai nostri giorni.

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