Aquileia porta del Mediterraneo
VI.4. I CULTI
Il carattere multiculturale di Aquileia determinò la fortuna di numerose divinità di origine straniera, che durante l’età imperiale si affiancarono agli dei del pantheon tradizionale, giunti al seguito dei primi coloni. Iside e Serapide provenivano dall’Egitto greco-romano, Cibele, Attis e Artemide Efesia dalla provincia d’Asia, le Iunones dalle Gallie. Un ruolo importante ebbero anche il persiano Mithra, tradizionalmente legato all’esercito, e Beleno, divinità di origine celtica che divenne nume tutelare della città. Vi è ancora molta incertezza sulla distribuzione dei luoghi di culto. I templi delle divinità di origine orientale dovettero concentrarsi nei quartieri a nord del porto, frequentati da un alto numero di stranieri.
Le numerose iscrizioni votive e i materiali archeologici (bronzetti, lucerne, figurine in terracotta) contribuiscono a far luce sulla provenienza e la condizione sociale dei fedeli, nonché sui caratteri delle divinità aquileiesi.
Aquileia fu anche un precoce centro di ricezione del cristianesimo in Occidente, come testimonia il fervore edilizio che portò nel IV secolo d.C. all’edificazione della basilica e degli altri edifici cristiani dislocati nella città e nel suo territorio. I simboli della nuova fede come il monogramma costantiniano (chrismón) si ripetono sulle epigrafi e sugli oggetti riferibili all’arredo liturgico e alle offerte dei fedeli.