Aquileia porta del Mediterraneo
VI.1. LE GENTI
Iscrizioni, stele funerarie, ritratti e altri reperti raccontano della miriade di figure che concorsero a far diventare Aquileia un centro economico e militare di primaria importanza, luogo di passaggio e di incontro di persone, idee, religioni e culture diverse.
I fruttuosi commerci, la presenza di una stazione doganale marittima e terrestre e di guarnigioni militari attiravano da ogni parte dell’Impero individui o gruppi organizzati che esercitavano le professioni più diverse. Il movimento delle merci necessitava di ditte specializzate nei trasporti, di proprietari o capitani di navi, di commercianti e addetti alla dogana, attività gestite sia dalle grandi famiglie aquileiesi che da stranieri, quali Titus Flavius Eupor, originario di Corinto, o il doganiere Aiacius Dama, proveniente dalla Giudea. Molti dei professionisti impegnati nelle attività liberali, come medici, precettori e attori, tradiscono la loro origine orientale nel nome o con l’uso della lingua greca su epigrafi funerarie e celebrative.
Per alcuni di essi la città dovette essere solo un luogo di passaggio, mentre altri vi si stabilirono, come l’africano Restutus, pienamente integrato nella comunità cristiana di Aquileia.