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Lo spazio pubblico.

III.1. La scultura monumentale

 I monumenti pubblici costituivano lo sfondo della vita politica, economica, religiosa e istituzionale della città. La loro realizzazione fu avviata sin dalla fondazione della colonia secondo un piano urbanistico perfezionato nel corso dei secoli dal potere centrale di Roma e dall’amministrazione civica, con il contributo di cittadini privati, i cui nomi sono di frequente menzionati nelle iscrizioni dedicatorie.

Alla ricchezza e alla monumentalità dello spazio pubblico contribuiva in larga misura la decorazione scultorea: statue e ritratti dedicati a divinità, imperatori o a cittadini eminenti popolavano i luoghi della vita comune; sculture monumentali decoravano gli edifici più importanti secondo programmi figurativi ben precisi, che spesso rispecchiavano intenti ideologici e di propaganda politica elaborati a Roma.

Il luogo più prestigioso della città era la piazza del foro, dove si concentrava la maggior parte delle statue onorarie, in pietra o in bronzo, spesso ispirate ad antichi modelli greci. Statue ornamentali decoravano anche le terme, gli edifici di spettacolo e la frequentatissima area del porto. I soggetti spesso si ispiravano alla mitologia, come nel caso dei medaglioni dei Dodici dei e delle due rappresentazioni di generale vittorioso con sostegno per la spada (cingulum), sul modello dell’eroe greco Diomede.

Ad Aquileia è molto difficile ricostruire nella loro interezza tali cicli decorativi, perché i contesti monumentali sono stati indagati solo parzialmente e la pietra e il bronzo con cui erano realizzati sono stati in gran parte riutilizzati nel corso dei secoli.

 

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