LE ATTIVITA' PRODUTTIVE
VII.2. IL vetro
La quantità, qualità e varietà dei reperti aquileiesi in vetro testimoniano il ruolo strategico rivestito dalla città nel commercio e nella produzione di questo genere di manufatti.
La presenza di officine nel territorio, attive già a partire dal I secolo d.C., è confermata dal ritrovamento di nuclei di materiale grezzo e di matrici in pietra. A Linz, in Austria, sono stati inoltre rinvenuti due fondi di bottiglia con l’iscrizione SENTIA SECVNDA FACIT AQUILEIAE VITRA, cioè “Senzia Seconda fa vetri ad Aquileia”.
I metodi di fabbricazione erano diversi e variarono nel tempo: nella prima età romana erano più comuni la modellazione su forma e la fusione dentro matrice, mentre dalla metà del I secolo a.C. fu più utilizzata la tecnica della soffiatura, libera e in stampo. Spesso la materia prima era costituita da scarti di precedenti lavorazioni e da frantumi che venivano raccolti appositamente per essere riciclati. I colori si ottenevano aggiungendo polveri minerali al vetro fuso; le superfici venivano poi decorate secondo tecniche diverse.
Le tecniche di decorazione
- vetro mosaico e nastri accostati (due procedimenti che si basavano sull'accostamento di cannette di vetro colorato)
- foglia d’oro (sigillata tra due strati di vetro trasparente)
- vetro cammeo (due o più strati di vetro intagliato di colorazione contrastante)
- applicazioni di gocce, spruzzi, filamenti e altri elementi a tutto tondo
- incisioni e gli intagli eseguiti a caldo o a freddo.