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Aquileia. La città e il territorio

I.1. L’impianto urbano

 Fin dalla fondazione Aquileia fu dotata di un impianto urbano regolare impostato su un asse viario con orientamento nord-sud. La città, protetta da un circuito di mura adattato alle caratteristiche morfologiche del sito, era delimitata a est e a sud dalla grande ansa del fiume .

Tra la seconda metà del I secolo a.C. e il I secolo d.C. Aquileia visse un periodo di grande fervore edilizio: nuovi edifici pubblici e privati furono costruiti anche fuori dalle mura repubblicane, dotate di imponenti porte, e alcuni spazi già esistenti, primo fra tutti il foro, furono dotati di forme monumentali. Nel quartiere sudoccidentale si realizzarono il teatro e l’anfiteatro, mentre a oriente, lungo il fiume, si impiantò il nuovo complesso portuale.

Tra la fine del III e il IV secolo d.C. l'accresciuto ruolo politico e strategico di Aquileia comportò una fase di rinnovamento edilizio. È allora che il poeta Ausonio ricorda Aquileia tra le dieci città più importanti dell’Impero, quarta nella penisola italica. Il centro si dotò di nuovi edifici pubblici e religiosi: la zecca, il circo, le terme monumentali. Furono potenziate le strutture difensive e quelle per lo stoccaggio delle derrate alimentari, con la costruzione di ulteriori magazzini in prossimità del porto. Diverse domus furono rinnovate.

All'indomani dell'Editto di Costantino del 313, che concedeva ai cristiani la libertà di culto, la costruzione del complesso basilicale determinò lo sviluppo di un nuovo polo di aggregazione urbano nel settore meridionale della città.

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