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Lo spazio pubblico

III.2. L’architettura

 Il cuore della vita pubblica era il foro che costituiva il complesso più antico di Aquileia, presente, come le mura difensive, già dalla metà del II secolo a.C.

Il settore occidentale della città era dedicato agli edifici di spettacolo: il teatro e l’anfiteatro sorsero nel I secolo d.C., mentre il circo si aggiunse tra il III e il IV secolo. Nella stessa area furono costruite in età tardoantica le terme pubbliche, Thermae Felices Constantinianae. A partire dall’età di Costantino la città si arricchì dei nuovi edifici sacri dedicati al culto cristiano, dislocati sia all’interno che all’esterno del circuito murario. La vita economica gravitava invece attorno al grande porto fluviale e alle numerose strutture commerciali e di stoccaggio distribuite dentro e attorno alla città.

Nella fase più antica il materiale impiegato per ornare gli edifici pubblici era, come a Roma e nel resto d’Italia, la terracotta. Ne sono testimonianza alcuni frammenti fittili pertinenti a due diversi edifici sacri e i resti dei monumentali Telamoni che forse fiancheggiavano una porta della città repubblicana.

Solo a partire dal I secolo a.C. si affermarono maestranze specializzate nella lavorazione della pietra, soprattutto calcare proveniente dalle vicine cave di Aurisina, mentre nel II secolo d.C. si ebbe un maggiore impiego di marmi di importazione.

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