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Gli scavi, gli studi, il museo

II.4. Il museo attuale

 Nel secondo dopoguerra il museo fu interessato da un radicale rinnovamento. Nel 1954 riaprì dopo un importante intervento di rimodernamento e di riallestimento delle collezioni. Successivamente il percorso espositivo comprese anche il secondo piano dell’edificio, prima occupato dagli uffici e dalla biblioteca, e le Gallerie lapidarie furono riordinate e ampliate verso occidente con la realizzazione di un nuovo quadriportico. Qui trovò posto la “mosaicoteca”, dove furono sistemati i mosaici più significativi; altri mosaici vennero inseriti nella pavimentazione del pianterreno del museo e dei porticati esterni, secondo un uso risalente già ai primi decenni del Novecento. A ridosso delle Gallerie si costruirono nuovi depositi per raccogliere i numerosi reperti non esposti e i materiali che via via emergevano dall’attività di tutela e di ricerca archeologica portata avanti da Luisa Bertacchi, che nel 1959 successe a Valnea Scrinari nella direzione del museo.

Il continuo aggiornamento degli allestimenti museali è proseguito nel tempo, con il rinnovamento di alcune sezioni e il totale rifacimento del secondo piano, trasformato negli anni Novanta nel “tesoro” del museo, per ospitare i materiali più preziosi e la collezione numismatica.

L’attuale allestimento propone un rinnovato ordinamento della collezione, che intende fornire una nuova chiave di lettura per comprendere l’importante ruolo economico, militare e culturale che la città assunse nell’Italia antica e nel Mediterraneo.

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